Dalla fine della primavera la vite è soggetta a molteplici attacchi parassitari. Fra questi rientrano anche quelli portati dalle cocciniglie, un tempo presenti soprattutto al Sud su uva da tavola, ma diffusesi progressivamente nei vigneti del Centro-Nord a causa dei mutati scenari climatici. Essenzialmente, fra le specie più significative rientrano Pseudococcus comstocki, Planococcus ficus (la cocciniglia farinosa), Pulvinaria vitis e, seppur più raramente, Quadraspidiotus perniciosus, nota anche come Cocciniglia di San Josè.
Oltre ai danni dovuti alle punture dei propri apparati boccali, le cocciniglie della vite possono imbrattare la coltura, trasmettendo talvolta anche virus particolarmente pericolosi. Per esempio, Pseudococcus comstocki può trasmettere il virus dell'Accartocciamento fogliare e il complesso del Legno Riccio, sindrome causata dal concorso di virus differenti. I danni da virosi possono quindi essere significativi per la vite, influenzandone la qualità e la quantità dell'uva, come pure il corretto sviluppo vegetativo delle piante.
Come detto, da diversi anni i cambiamenti climatici stanno favorendo su vite la proliferazione delle cocciniglie, contro le quali sono purtroppo disponibili sempre meno soluzioni insetticide. Molti prodotti efficaci su questi parassiti sono stati infatti revocati, mentre altri sono in procinto di esserlo, promettendo quindi un ulteriore aggravamento della situazione.
Inoltre, la diffusione della pratica della confusione sessuale per il controllo di Tignole e Tignolette ha ulteriormente ridotto l’impiego di insetticidi nei vigneti e ciò ha contribuito a favorire diversi parassiti ritenuti un tempo secondari.
Il controllo delle cocciniglie nei vigneti richiede innanzitutto un attento e periodico monitoraggio della loro presenza, sia utilizzando le apposite trappole a feromoni, sia tramite puntuali controlli visivi. Ciò consente di soppesare la reale pressione delle diverse cocciniglie, come pure di individuare i momenti migliori per il loro trattamento con gli appositi insetticidi.
Una volta insediatesi e passati alla fase adulta, infatti, le cocciniglie divengono meno suscettibili ai trattamenti fitosanitari. Il loro controllo va quindi effettuato possibilmente durante le fasi in cui migrano le forme mobili, espandendo in tal modo la loro colonizzazione delle piante. Il tutto, complicato però dal fatto che tale momento può differire nel tempo a seconda della specie. In tal caso, i programmi dovranno focalizzare sulla specie predominante, soprattutto se vi sono limitazioni normative o nei disciplinari quanto a numero di insetticidi impiegabili.
Quando necessario, alla comparsa delle infestazioni-chiave è quindi raccomandato posizionare correttamente i trattamenti insetticidi contro le cocciniglie della vite. In tal senso la soluzione ideale per i trattamenti in tarda primavera ed estate è Oikos, insetticida a base di azadiractina A che per le sue origini naturali può essere impiegato anche in agricoltura biologica.
Da uno a 1,5 litri per ettaro sono le dosi consigliate per il controllo delle cocciniglie della vite, potendosi effettuare due applicazioni per stagione nel rispetto di un intervallo di sicurezza pari a 3 giorni. Ciò consente di controllare non solo il parassita predominante, bensì anche le specie meno rappresentative nello specifico vigneto che risultino sfasate nel ciclo rispetto alla cocciniglia più diffusa. Tale doppia possibilità di applicazione amplifica quindi il risultato finale in termini di protezione della coltura.
In base alla pressione dei parassiti le due applicazioni possono infatti essere intervallate a distanza di 7-10 giorni, ottenendo come ulteriore vantaggio il contestuale controllo delle cicaline della vite, incluso Scaphoideus titanus, vettore della Flavescenza dorata. Anche questo parassita è infatti presente nei vigneti a partire dalla seconda metà di giugno e per l’intero sviluppo dell’estate. Viceversa, le applicazioni contro lo Scafoideo possono esercitare un eccellente controllo anche sulle cocciniglie eventualmente presenti.
Oltre a favorire i parassiti, l’estate può anche generare nelle viti condizioni di stress termici e idrici. Per mitigare gli effetti di questi ultimi sono consigliati fisioattivatori come Abyss Pro, e Aguademayo, a base di estratti di alghe brune il primo, mentre il secondo contiene preziosi aminoacidi come per esempio glicina e prolina che agiscono come antiossidanti e sono efficienti osmoregolatori. Le loro applicazioni in vigneto, basate su programmi razionali di interventi sequenziali, aiutano le piante a superare al meglio gli stress abiotici a tutto vantaggio delle produzioni.
Da alcune prove sperimentali sviluppate recentemente, è inoltre emerso come questi fisioattivatori proposti da Sipcam abbiano significativi effetti positivi quando abbinati ai trattamenti con Oikos, migliorando lo stato fisiologico delle colture. Già dotata di per sé di una buona sistemia intrinseca, azadiractina A può infatti raggiungere più velocemente i tessuti della pianta colpiti dalle cocciniglie grazie al significativo aumento nell’assorbimento di Oikos e all’ azione più prolungata nel tempo sulle cocciniglie.
Si raccomanda di effettuare tempestivamente i 2 interventi di Oikos, al momento della migrazione delle neanidi, rispettando così i disciplinari di difesa integrata e le soglie di intervento con prodotti insetticidi a differente meccanismo di azione.