Redcal: molto più di un concime a base di calcio
Colture | 10 luglio 2025

Redcal: molto più di un concime a base di calcio

Fra i molti elementi utili allo sviluppo vegeto-produttivo delle colture, ve ne sono alcuni che possono essere considerati preziosi fattori-chiave su cui porre particolare attenzione nei piani di concimazione. Fra questi figura il calcio, poiché ricopre un ruolo fondamentale soprattutto in termini di consistenza dei tessuti vegetali, contribuendo al contempo al corretto funzionamento di molteplici processi alla base della fisiologia delle piante. Il calcio è quindi elemento essenziale soprattutto in ottica qualità, grazie al ruolo che questo elemento svolge a favore dei pectati che rendono maggiormente resistenti le pareti cellulari nei confronti delle sollecitazioni meccaniche. A patto di somministrare i più opportuni fertilizzanti calcici, sia quanto a dosi sia per tempistiche di intervento, il risultato che si ottiene alla raccolta si misura quindi in termini di croccantezza e conservabilità dei frutti, valore aggiunto che si raggiunge grazie anche alla maggiore robustezza della buccia.

Fattori limitanti all’assorbimento di calcio dal terreno

Sebbene il calcio sia spesso presente nei suoli in quantità teoricamente sufficienti, vi sono alcune condizioni fisico-chimiche che ne limitano fortemente l’assorbimento da parte delle colture, aumentando i rischi di carenze. Per esempio, un pH acido può ridurne l’assorbimento, ma anche nei terreni calcarei l’assorbimento di calcio risulta compromesso, soprattutto in condizioni di bassa evapotraspirazione.

Ciò crea la necessità di soddisfare le esigenze di calcio tramite specifiche applicazioni fogliari, prediligendo prodotti a elevata biodisponibilità e velocità di traslocazione nei diversi tessuti delle piante.

Le funzioni dal calcio come carrier

Fra i molteplici processi fisiologici in cui il calcio è coinvolto risultano quelli che amministrano la traslocazione dei carboidrati e l’assorbimento equilibrato di altri cationi come potassio, magnesio e ioni ammonio. In tal senso apporti mirati di calcio massimizzano l’efficienza di entrambi i processi, permettendo alle piante di contare sempre su una disponibilità equilibrata di nutrienti, come pure di sostenere al meglio dal punto di vista energetico alcune fasi particolarmente delicate del ciclo produttivo.

I benefici di una corretta concimazione calcica si apprezzano infatti già durante la fioritura, poiché la corretta disponibilità di calcio stimola lo sviluppo del tubo pollinico e quindi aumenta il tasso di fecondazione dell’ovario. Ciò migliora la fertilità e quindi l’allegagione.

Fisiopatie da carenza di calcio: l’importanza della prevenzione

Se invece le piante non ricevono la giusta quantità di calcio si possono verificare alterazioni cromatiche e strutturali a carico delle foglie, delle polpe e delle bucce dei frutti. Alterazioni, queste, che deprezzano i raccolti impattando significativamente la redditività aziendale.

Fra le fisiopatie più comuni si evidenzia per esempio il marciume apicale del pomodoro, il quale provoca estese macchie scure nelle bacche aumentando gli scarti alla raccolta. Nel caso del pomodoro da industria anche una bassa presenza di bacche colpite può deprezzare significativamente il prodotto al momento del conferimento ai centri di trasformazione.

Anche le colture frutticole possono soffrire di gravi fisiopatie da carenza di calcio. Nel melo si segnala la butteratura amara, mentre nel ciliegio si alza il tasso di cracking dei frutti in pre-raccolta. Le bucce sono infatti più fragili e non reggono alla pressione interna causata dal traslocamento di acqua ai frutti dopo intense piogge.

Gravi perdite in termini di scarti risultano anche a carico del nocciolo, coltura che patisce del fenomeno del “cuore cavo”, formandosi cavità o necrosi nella parte centrale del frutto. Infine, le insalate, le quali in caso di carenza calciche sviluppano bruciature dei lembi fogliari più o meno estese in funzione della gravità della carenza. Tale fenomeno è conosciuto come “tip burn” e aumenta anch’esso lo scarto alla raccolta abbattendo la plv aziendale.

Il ruolo del calcio come anti-stress

Oltre a rappresentare un elemento chiave per le colture in condizioni normali, il calcio gioca un ruolo da protagonista anche a fronte di condizioni di stress abiotici. In tali situazioni la pianta cerca infatti di compensare la condizione sfavorevole mobilitando il calcio presente nei vacuoli cellulari tramite l’acido glutammico. Il trasporto nella pianta del glutammato di calcio viene poi facilitato attraverso le calmoduline e i canali del calcio, proponendo meccanismi di segnalazione cellulare che offrono una nuova visione della mobilità intracellulare del calcio in qualità di “messaggero”.

I momenti ideali per la somministrazione di concimi a base di calcio

Diversi sono i momenti in cui il calcio può essere somministrato alle piante. La prassi più comune, almeno per i fruttiferi, è di effettuare applicazioni fogliari ad allegagione avvenuta in fase di ingrossamento dei frutti. Svariati studi e prove agronomiche dimostrano di contro l’efficacia delle applicazioni precoci. Ciò permette infatti alle colture di accumulare adeguate riserve di calcio in vista dei momenti successivi in cui l’elemento servirà per sostenere adeguatamente lo sviluppo vegeto-produttivo. Il periodo ideale per soddisfare il fabbisogno di calcio cade quindi durante lo sviluppo dei germogli e in pre-fioritura, andando a beneficio soprattutto del processo di fioritura e allegagione, proseguendo poi a favore di foglie e frutticini. In questi momenti è infatti massimo l’assorbimento fogliare dell’elemento grazie all’attività stomatica elevata.

Redcal: molto più che un concime calcico

Per soddisfare al meglio la domanda di calcio delle colture Sipcam Italia ha sviluppato Redcal, efficace fisioattivatore che offre i benefici di una equilibrata miscela di calcio e microelementi, la quale ottimizza l’assorbimento del calcio nella fase a cavallo della fioritura anche in condizioni climatiche sfavorevoli. L’assorbimento e la successiva traslocazione del calcio nelle piante viene esaltato dalla presenza del complesso fisiologico Ligand, appositamente studiato per aumentarne la biodisponibilità e l’efficacia.

Redcal supera quindi il semplice concetto di nutrizione calcica, agendo in veste di fisiostimolante a tutto vantaggio della conduttanza stomatica e dell’attività traspiratoria. Redcal modula inoltre l’espressione genica coinvolta nella risposta agli stress, soprattutto quelli idrici, salini e termici, sostenendo la pianta nei momenti critici del ciclo colturale.

In termini di composizione elementare, Redcal contiene Calcio (CaO) in ragione del 5%, la cui azione viene integrata dalla presenza di magnesio (2,1% di MgO), manganese (1,5%), zinco (0,5%) e boro, sebbene sotto la soglia di dichiarabilità in etichetta.

Modalità e dosi di impiego

Redcal si applica per via fogliare già dalla fioritura delle colture arboree e della vite, somministrando 2–3 trattamenti alla dose di 3–4 litri per ettaro. Dosi da dimezzare in caso si adottino attrezzature che operano a volumi bassi o ultra-bassi. Le applicazioni precoci di Redcal rendono poi possibile ridurre le applicazioni successive di cloruro di calcio, abbassandole a 3-4 anziché 6–7.

In alternativa, Redcal può anche essere somministrato seguendo il metodo della concimazione frazionata a basse dosi. Per esempio, su vite Redcal può essere applicato a concentrazioni basse, pari al 2‰ della soluzione (200 ml/hl), effettuando 4–5 interventi cadenzati ogni 15 giorni a partire dalla pre-fioritura. In tal modo si esalta la capacità del calcio di contrastare gli stress dovuti alla siccità e di favorire qualità dei raccolti.

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