Chi coltiva patate ha come parassiti chiave alcuni specifici insetti, come la Tignola (Phthorimaea operculella), la Dorifora (Leptinotarsa decemlineata) e, soprattutto, gli Elateridi (Agriotes spp.). Questi ultimi insetti, chiamati anche Ferretti, sono presenti in special modo nel centro-Nord Italia, rappresentando il problema principale per i coltivatori di patate. Gli attacchi delle loro larve arrecano infatti danni ai tuberi che possono superare il 50% delle produzioni creando un forte deprezzamento del valore merceologico.
Le larve degli elateridi sono lunghe circa due centimetri e nei tuberi scavano gallerie che ne compromettono la commerciabilità. Di norma i loro attacchi avvengono dalla primavera proseguendo poi sino a fine estate, proprio in prossimità della maturazione delle patate.
Gli Elateridi mostrano un certo grado di polifagia, potendo crescere anche a spese degli apparati radicali di insalate e cipolle, come pure nei campi di mais, erba medica o tenuti a maggese. Tutte precessioni colturali che quindi risultano predisponenti alla proliferazione di questi insetti.
La strategia di difesa fitosanitaria dagli elateridi parte da alcune buone pratiche agronomiche. Oltre infatti alla scelta delle più opportune colture da inserire nei piani rotazionali, va considerata anche la pratica del sovescio con piante capaci di creare nel terreno condizioni sfavorevoli alle popolazioni di Elateridi, come per esempio alcune crucifere.
Sono in tal senso disponibili miscugli di rafano, senape bianca e ravizzone, i cui apparati radicali fittonanti si addentrano nel terreno in profondità rilasciandovi isotiocianati, sostanze di natura volatile in grado di inattivare i parassiti terricoli.
Nella coltivazione della patata, oltre ad adottare le migliori pratiche agronomiche preventive, diviene necessario intraprendere una strategia di difesa integrata iniziando con trattamenti alla semina o alla rincalzatura e proseguendo dall’inizio dello sviluppo dei tuberi. Ciò vale anche nel caso si seguano protocolli di difesa aderenti ai disciplinari di agricoltura biologica.
Nella gamma insetticidi di Sipcam Italia Oikos® è il formulato in emulsione concentrata di azadiractina A in ragione di 26 grammi per litro autorizzato fino a 3 applicazioni per fertirrigazione alla dose di 1,5 L/ha per ha.
Al fine di controllare le popolazioni dei Ferretti va eseguito il primo intervento spray con Oikos® direttamente nel solco, all’atto della semina, e i successivi due in fertirrigazione, da posizionarsi da inizio fioritura alla fase di sviluppo dei tuberi, tenendo un intervallo minimo di 7 giorni. In alternativa, si possono effettuare tre applicazioni per fertirrigazione, sempre dalla fase pre-fiorale alla fase di raccolta e sempre ad intervalli minimi di 7 giorni. L’intervallo di sicurezza di Oikos® su patata è di soli 3 giorni, permettendo di proteggere la coltura sino a ridosso dell’ingresso in campo delle macchine raccoglitrici.
Anche la qualità della sostanza attiva e della formulazione giocano un ruolo fondamentale nella riuscita dei trattamenti. In tal senso Oikos® deriva da un'estrazione "multi-step" dai semi della pianta Azadiracta indica con alto grado di purezza, privo cioè di oli secondari, e con un comportamento sistemico, acropeto e basipeto, completamente selettivo sulla patata.
Negli ultimi anni si sta verificando una progressiva e significativa riduzione delle superfici coltivate e destinate alla pataticoltura e per questa ragione noi di Sipcam Italia offriamo una valida soluzione mirata al contenimento del danno degli elateridi e al calo degli standard qualitativi delle patate.