Piante protette e più sane per l’orticoltura professionale
Colture | 27 maggio 2025

Piante protette e più sane per l’orticoltura professionale

L’approccio sempre più integrato alla gestione delle colture trova la massima espressione in orticoltura, specialmente quando operata in ambiente protetto. Elevate sono infatti le rese che si possono ottenere, ma altrettanto elevate sono le sfide agronomiche e fitosanitarie che gli agricoltori devono affrontare. Fra le molteplici avversità biotiche che affliggono gli ambienti protetti si evidenziano i nematodi del genere Meloidogyne, la cui formazione di galle nelle radici delle piante limita la capacità di assorbire e trasportare acqua e nutrienti, mortificando in tal modo lo sviluppo epigeo e di conseguenza le rese. In seguito, saranno aleurodidi e tripidi ad attaccare le piante, danneggiando foglie e frutti con i propri apparati boccali e talvolta trasmettendo pericolose virosi.

Al contempo, le colture vanno sostenute al meglio in ogni fase del ciclo produttivo, somministrando loro non solo acqua e comuni fertilizzanti, bensì fornendo anche fisioattivatori speciali capaci di sostenere la pianta aiutandola a superare al meglio le fasi critiche “tipiche”, come per esempio la fioritura-allegagione nonché quelle causate dagli stress abiotici e massimizzando il potenziale delle produzioni.

Difesa e sostegno in un solo programma colturale

A fronte di questa molteplicità di condizioni avverse, massima deve quindi essere la cura prestata alle piante fin dalla fase di post-trapianto, proseguendo poi sino a ridosso della raccolta. Cinque sono le proposte specialistiche di Sipcam in tal senso: fin dal post-trapianto, per la difesa dai nematodi tramite fertirrigazione, può essere impiegato Oikos, nematocida a base di Azadiractina A. Contro aleurodidi e tripidi, a partire dalla loro primissima comparsa in serra, può essere invece applicato per via fogliare Shark PF, bioinsetticida a base del fungo entomopatogeno Paecilomyces fumosoroseus.

Tre sono invece le soluzioni speciali che guardano al sostegno dello sviluppo radicale e dei processi dello sviluppo delle colture nelle diverse fase di crescita: Blackjak Soil, Abyss Pro e Aguademayo. Blackjak Soil caratterizzato dall’esclusiva tecnologia Bridge, combina la sostanza organica ricca di acidi umici, fulvici e umine, con l’azione è integrata dei peptidi naturali e dalla presenza di azoto, fosforo e magnesio, elementi necessari allo stimolo e alla rigenerazione dell’apparato radicale. L’uso regolare in manichetta di Blackjak Soil esalta quindi la crescita uniforme della coltura, riducendo fallanze e disomogeneità di sviluppo grazie alla maggiore capacità della rizosfera di estrarre dal suolo il massimo dei nutrienti e dell’acqua.

Abyss Pro è invece un biostimolante certificato CE. Derivato da una miscela equilibrata di alghe brune tramite un delicato processo di estrazione controllato, Abyss Pro va applicato per via fogliare. Ricco di sostanze preziose per il metabolismo vegetale, questo biostimolante apporta alginati, mannitolo, fucoidani, laminarani e molteplici sostanze polifenoliche. Inoltre, i suoi composti naturali a effetto auxino-simile, gibberellino-simile e citochinino-simile, stimolano lo sviluppo vegeto-produttivo delle colture. Forte quindi la sua azione antistress, favorendo la massima espressione delle potenzialità produttive in termini di rese alla raccolta.

Fisioattivatore ideale anch’esso per applicazioni fogliari, Aguademayo promuove la crescita delle piante apportando aminoacidi levogiri, glicinbetaine e microelementi di facile assorbimento, tutti caratterizzati da elevata biodisponibilità. Soprattutto glicina e prolina svolgono una preziosa azione antiossidante e operano in veste di efficienti osmoregolatori a protezione dei tessuti delle piante. La spiccata attività di Aguademayo previene e contrasta eventuali stress ambientali, massimizzando l’efficienza nutrizionale azotata con un risparmio energetico importante e una forte stimolazione dei processi di crescita.

Programmi efficaci per la massima cura: dal trapianto alla raccolta

Due, come visto, sono le modalità di somministrazione delle soluzioni sopra menzionate. A partire dalla fase di post-trapianto e tramite fertirrigazione si possono somministrare congiuntamente Oikos e Blackjack Soil. Il primo si applica in chiave preventiva alla dose di 1,5 Litri per ettaro, sfruttandone l’attività nematocida su uova e larve dei nematodi galligeni e avvalendosi della sua spiccata sistemia acropeta, Oikos contrasta anche gli attacchi di alcuni parassiti epigei, come Tuta absoluta, tripidi, afidi e aleurodidi.

Miscelato con Oikos, Blackjak Soil si dosa in ragione di 10-12 litri per ettaro, cadenzando le applicazioni a 5-7 giorni di distanza. La particolare formulazione liquida ne esalta la solubilità e la miscibilità, prevenendo al contempo eventuali intasamenti dei gocciolatori. Una volta giunto nella rizosfera Blackjak Soil promuove un significativo effetto starter nella fase di post trapianto, migliorando al contempo la struttura del terreno grazie alla sua componente organica. Ciò aumenterà anche la capacità delle piante di assorbire e traslocare i nutrienti presenti nel terreno, elevando l’efficienza delle fertilizzazioni minerali. Infine, Blackjak Soil migliora anche gli equilibri di scambio tra suolo e coltura, favorendo parallelamente la vitalità dei microrganismi e migliorando la fertilità del suolo.

Proseguendo nei programmi di difesa, alla primissima comparsa di aleurodidi e tripidi va applicato Shark PF alla dose di 2-2,5 chili per ettaro, effettuando i trattamenti sino a un massimo di quattro applicazioni annue. Shark PF è autorizzato sulle più importanti colture orticole in serra, alle quali può essere somministrato per via fogliare avendo cura di assicurare la copertura ottimale delle superfici fogliari. Una volta applicato agli insetti target, le spore di Shark PF germinano colonizzandone i corpi tramite le ife fungine. Queste penetrano all’interno degli insetti grazie all’azione di enzimi proteolitici e lipolitici ed entro 48 ore inizierà la successiva fase di sporulazione grazie alla quale il fungo potrà diffondere dagli individui già colpiti ad altri ancora sani. Questo particolare meccanismo di azione gioca anche a favore delle strategie antiresistenza.

Abyss Pro e Aguademayo: massimo sviluppo, massima resa

Entrambi applicabili per via fogliare Abyss Pro e Aguademayo giocano ruoli diversi e complementari sul metabolismo delle colture. Il loro uso nei programmi di nutrizione permette quindi di coprire alcune delle fasi di sviluppo più importanti, salvaguardando le colture a partire dalla pre-fioritura fino alla fase di crescita e maturazione dei frutti.

Sulle colture orticole Aguademayo si applica alla dose di 2 litri per ettaro, partendo dall’inizio dello sviluppo vegetativo e proseguendo sino alla fase di ingrossamento del frutto. Tre le applicazioni possibili su colture orticole, di cui Aguademayo migliora colorazione e pezzatura. Aguademayo è infatti in grado di agire come riequilibrante dei tessuti vegetali e di promuovere l'induzione dei processi di crescita favorendo l'incremento dell'assorbimento di microelementi a sostegno delle funzioni essenziali dello sviluppo.

I benefici fisiologici apportati da Abyss Pro e Aguademayo, permettono infine di bilanciare al meglio la resistenza delle colture agli stress termici e di ottimizzare durante lo sviluppo del frutto il consumo energetico, bypassando il rischio di blocchi della crescita a fronte di condizioni ambientali avverse e prolungate.

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