Superfici a mais attese in aumento per compensare i vuoti nelle forniture estere. Anche ottenere il massimo dai propri raccolti si può, servono però soluzioni specialistiche per proteggere al meglio la coltura dalle malerbe, la principale causa di riduzione delle produzioni, anche per la concorrenza nell'uso delle risorse idriche.
A causa dei tragici eventi dovuti al conflitto russo-ucraino, anche diversi prodotti agricoli sono stati impattati sia a livello produttivo, sia in termini di prezzi. Il blocco delle esportazioni di mais e grano da parte di Russia e Ucraina ha profondamente alterato infatti la disponibilità sui mercati di commodity essenziali, andandosi ad aggiungere ai precedenti aggravi di costi legati alla preesistente crisi energetica, a sua volta causa degli inasprimenti dei prezzi dei fertilizzanti. Uno scenario difficile e frustrante che non deve però indurre rassegnazione nel mondo agricolo italiano.
Per fronteggiare la crisi degli approvvigionamenti di commodity, l’Unione europea ha infatti sbloccato la coltivazione di quasi quattro milioni di ettari, attualmente a riposo, di cui 200mila solo in Italia. Soprattutto il mais sta riscuotendo particolare interesse nella primavera 2022, viste le gravi carenze della filiera mangimistica italiana e il conseguente innalzamento dei prezzi delle commodity ad essa necessaria, mais in primis.
Si stima quindi che andranno ad aggiungersi oltre 70mila ettari di mais nei campi italiani, con l’Emilia-Romagna che dovrebbe seminarne oltre 20mila ettari in più, seguita dal Piemonte con un incremento di oltre 17mila ettari, poi dalla Lombardia (+11mila ettari) e persino dalla Campania, regione non tradizionalmente maidicola nella quale sono attesi circa 10.500 ettari in più.
La stagione maidicola è infatti pronta alle semine, con alcune piogge cadute dopo oltre cento giorni di siccità al Centro Nord e temperature ormai sufficienti alla germinazione dei semi. Bene quindi pianificare accortamente anche la difesa fitosanitaria della coltura, a partire dalle popolazioni infestanti.
Iseran e Tonale sono erbicidi di pre-emergenza caratterizzati da elevata efficacia e da un ampio spettro d’azione, includendo anche alcune infestanti in fase di espansione come per esempio il Cipero. Tonale è formulato in sospensione di microcapsule frutto della tecnologia Microplus, brevettata da Sipcam. Unisce in un solo prodotto una miscela equilibrata di mesotrione (75 g/L), terbutilazina (375 g/L) e clomazone (40 g/L) e ciò permette di coprire un ampio spettro di infestanti non solo fra le dicotiledoni, bensì anche fra le foglie strette. Le sue applicazioni in pre emergenza o in post precoce del mais consentono infatti di controllare malerbe quali abutilon, chenopodio, acalifa e giavone, mostrandosi al contempo capace di contenere anche cyperus e convolvolo. Flessibile per tempi di impiego, Tonale va applicato in pre emergenza alla dose di 1,7 litri per ettaro. In caso si scelga di intervenire in post-emergenza precoce, il trattamento va effettuato entro lo stadio di due foglie del mais. La dose massima autorizzata in etichetta, pari a 2 litri per ettaro, va adottata solo in pre emergenza e in caso di alta pressione di graminacee, soprattutto su terreni pesanti o particolarmente ricchi di sostanza organica. Dose, questa, che però scende a 1,5 litri per ettaro in caso di suoli ciottolosi, limosi e sabbiosi ad alto contenuto di scheletro.
Grazie alle caratteristiche delle sostanze attive e a quelle della particolare formulazione di Tonale, eventuali irrigazioni o eventi piovosi nelle prime due settimane dall'applicazione generano un efficace "effetto richiamo", incrementandone ulteriormente l'efficacia.
Le recenti restrizioni all'uso di terbutilazina richiedono però la disponibilità di erbicidi avulsi da tale sostanza attiva. In tal senso Sipcam Italia ha sviluppato Iseran, erbicida formulato come sospensione di microcapsule contenente clomazone, della famiglia degli isossazolidinoni, e mesotrione, un trichetone, presenti in ragione rispettivamente di 80 e 150 grammi per litro. Iseran appare quindi la soluzione ideale nei programmi "terbutilazina free", permettendo comunque di intervenire in pre emergenza e in post emergenza precoce controllando un ampio spettro di malerbe, in special modo dicotiledoni.
In pre emergenza vanno applicati 0,8 litri per ettaro in abbinamento con un erbicida specifico sulle foglie strette, oppure a dose di 0,7 litri per ettaro se si scegliesse la via del post precoce, cioè entro la seconda foglia vera del mais. Anche in tal caso, però, è bene unire in miscela uno specifico graminicida. Infine, la dose massima impiegabile, pari a 1 litro per ettaro, può essere adottata da sola, senza alcun partner, sia in pre emergenza sia in post emergenza precoce, consentendo un controllo ottimale delle infestanti a patto che la pressione delle graminacee risulti bassa. In caso queste dovessero però palesarsi in seguito, possono comunque essere controllate tramite specifici erbicidi di post emergenza piena.