A livello nazionale, gli ettari coltivati a pomodoro da industria sono saliti dai 74.769 del 2020 ai 77.150 del 2021 (Istat). Su scala provinciale, Foggia risulta Regina incontrastata, coltivandone da sola circa 15mila, ovvero l’87,3% del totale regionale, pari questo a 17.170 ettari nel 2020 e a 17.190 ettari del 2021. La sola Foggia rappresenta quindi il 19,4% del dato nazionale, percentuale che sale al 22,3% includendo le altre province pugliesi: Brindisi, con 950 ettari, anch’essi rimasti costanti fra il 2020 e il 2021. Poi, il terzo gradino del podio regionale spetta alla provincia di Taranto con 450 ettari, anch’essi stabili, seguita da quella di Lecce, salita invece da 400 a 420 ettari fra il 2020 e il 2021. Di seguito, Barletta-Andria-Trani, con 260 ettari per entrambi gli anni, infine Bari con i suoi 110 ettari, anch’essi rimasti costanti. La forza delle produzioni pugliesi risiede soprattutto nel clima e nei terreni, particolarmente vocati entrambi a produrre tanto e, soprattutto, di qualità.
Quanto a ettari assoluti, però, è l’Emilia-Romagna a segnare il dato più alto, con gli ettari saliti da 25.833 a 27.498, equivalenti al 35,6% del totale nazionale. È Piacenza la prima provincia emiliano-romagnola con gli ettari cresciuti dai 10.183 del 2020 ai 10.631 del 2021, seguita poi da Ferrara (da 7.195 ettari a 7.732) e Parma (da 4.238 a 4.559). Terza regione italiana dopo Emilia-Romagna e Puglia, la Lombardia, calata dai 7.923 ettari del 2020 ai 7.535 del 2021. Ettari concentrati soprattutto nelle province di Mantova (scesi da 4.120 a 3.976 ettari) e di Cremona (scesi da 1.950 a 1.820 ettari).