Pomodoro da industria e concimazione post trapianto
Colture | 23 maggio 2024

Pomodoro da industria e concimazione post trapianto

Quello del pomodoro da industria è un settore che nel 2023 ha visto trasformare 5,4 milioni di tonnellate del solo pomodoro italiano. Una cifra pari al 50% della produzione europea e al 15% di quella mondiale. Fiore all’occhiello del Made in Italy, il pomodoro da industria nazionale permette infatti di produrre passate, polpe, pelati e sughi per un fatturato complessivo di 4,4 miliardi di euro, dei quali 2,5 derivano dalle esportazioni.

Quanto a prezzi alla produzione, nel 2023 le quotazioni a tonnellata si aggirarono al Nord Italia sui 150 euro, in forte aumento quindi rispetto al 2022. La qualità finale, come per esempio gli alti gradi Brix, hanno giustificato tali prezzi ed è quindi ad essa che dovranno guardare gli agricoltori per massimizzare i propri ritorni economici anche nel 2024.

Buone pratiche agronomiche per il trapianto del pomodoro da industria

Per un buon trapianto del pomodoro da industria sono indispensabili alcuni specifici accorgimenti. Innanzitutto, le giovani piantine devono essere sane e ben radicate all’interno dei cubetti pressati. Questi, al trapianto, verranno poi trasferiti al suolo tramite attrezzature specialistiche dotate di sistemi di distribuzione in file verticali. Tali sistemi sono consigliati poiché evitano l’avvolgimento delle radici, orientandole sempre nella direzione giusta. Ciò permetterà alla coltura di realizzare uno sviluppo radicale ottimale a tutto vantaggio della produttività finale.

Un altro accorgimento riguarda l’organizzazione del cantiere di lavoro, soprattutto nei punti ove avviene il carico delle piantine nelle attrezzature trapiantatrici. Queste dovranno poi operare su terreno perfettamente pulito, senza alcuna presenza di flora spontanea. Infine, le attrezzature dovranno permettere anche la somministrazione di acqua, soluzioni nutritive e dei più opportuni fisioattivatori, al fine di consentire alla coltura di non patire di stress da trapianto.

Anche la stesura delle manichette da irrigazione andrà poi eseguita da personale qualificato, in modo da sostenere sempre le piante in modo puntuale, sia dal punto di vista della irrigazione, sia della nutrizione e della difesa fitosanitaria.

Operando in tal modo è possibile avvantaggiare da subito il pomodoro da industria, permettendogli di svilupparsi velocemente e in modo completo. Ciò si tradurrà alla raccolta di produzioni più elevate quanto a quintali, incontrando al contempo i requisiti qualitativi richiesti dalle industrie di trasformazione.

Blackjak Soil: l’asso nella manica per ottenere uniformità produttiva di qualità

Una delle vie per ottenere ritorni economici soddisfacenti è quella di nutrire e sostenere al meglio il pomodoro da industria, apportando da subito al terreno prodotti specifici capaci di migliorarne la struttura e gli equilibri. In tal senso, la concimazione in post trapianto del pomodoro da industria è la chiave di volta per massimizzare le rese.

A tale scopo si candida Blackjak Soil, fisioattivatore formulato come sospensione concentrata capace di indurre un marcato l’effetto starter nella fase di post trapianto del pomodoro da industria. Blackjak Soil contiene infatti sostanza organica ricca di acidi umici, fulvici e umine, arricchita con peptidi naturali e coadiuvata sul piano nutrizionale da azoto, fosforo e magnesio di pronta assimilabilità.

Blackjak Soil beneficia inoltre dell’esclusiva formulazione liquida che sfrutta la tecnologia “Bridge”, brevettata da Sipcam, che esalta ulteriormente la biodisponibilità per la coltura delle componenti del prodotto. Somministrato tramite manichetta, Blackjak Soil innalza da un lato la qualità strutturale del terreno, grazie all’elevato contenuto di sostanze capaci di rigenerarne la micro e macroporosità e di promuovere la crescita radicale. Al contempo, Blackjak Soil espleta anche una positiva azione complessante degli elementi nutritivi già presenti nel terreno, aumentandone la disponibilità per la coltura in attiva crescita. Questa si potrà quindi avvantaggiare della presenza di apparati radicali robusti e sviluppati, con elevate capacità di assorbire e traslocare acqua e nutrienti alle porzioni epigee delle colture.

Infine, Blackjak Soil regola anche il tasso di traspirazione delle piante in funzione alla disponibilità di acqua, aumentando l’efficienza fotosintetica degli apparati fogliari e favorendo quindi il massimo sviluppo dell’apparato epigeo e la perfetta maturazione delle bacche.

Dosi e modalità di impiego su pomodoro da industria

Al pomodoro da industria Blackjak Soil va somministrato a dosi di 10-12 litri per ettaro, partendo al momento del trapianto per avvantaggiare il superamento dello stress post-trapianto e lo sviluppo equilibrato della crescita vegetativa in condizioni ambientali spesso non favorevoli. In tal modo, l’applicazione di Blackjak Soil permette una veloce ripresa della crescita delle giovani piantine e il potenziamento della radicazione per un migliorare attecchimento.

Ideale per l’abbinamento a Oikos

Dal momento che Blackjak Soil presenta un pH acido, il prodotto si candida quale partner ideale per la somministrazione al terreno di alcuni specifici prodotti fitosanitari. In tal senso Oikos, a base di azadiractina A, può essere abbinato con le somministrazioni tramite fertirrigazione, controllando una molteplicità di parassiti del terreno come elateridi e nematodi e contenendo anche gli insetti delle porzioni epigee grazie alla sua spiccata sistemia acropeta.

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