Il contenimento dell'afide lanigero del melo
Colture | 15 maggio 2022

Il contenimento dell'afide lanigero del melo

Applicato in post fioritura, Epik SL assicura un primo controllo di Eriosoma lanigerum, uno degli afidi più insidiosi per la melicoltura italiana

Perché l'afide lanigero non va sottovalutato

La coltivazione del melo implica una difesa articolata contro una molteplicità di patogeni e parassiti. Fra questi ultimi spicca l'afide lanigero, caratterizzato da un ciclo biologico che si svolge esclusivamente su questa coltura.
Gli adulti si presentano di piccole dimensioni, al massimo di due millimetri di lunghezza, avvolti da secrezioni di color bianco dalla consistenza cerosa, tale da rendere lanuginoso l'aspetto del parassita. Questa cera funge da protezione contro parassiti e predatori e ne rende più difficile il controllo con insetticidi che agiscano solo per contatto, richiedendo di conseguenza prodotti dalla capacità di movimento sistemico nei tessuti vegetali.
Ciò permette infatti di raggiungere gli insetti indipendentemente dalla loro posizione sulla vegetazione. Buona norma è però colpire comunque l'afide lanigero quando sia ai primi stadi del proprio ciclo, ovvero allo stadio di ninfa, nel corso dell'insediamento delle colonie sugli organi vegetativi del melo. L'eriosoma colpisce infatti germogli, rami e perfino le radici, prediligendo gli anfratti della corteccia.
Oltre alla sottrazione di linfa, l'afide causa screpolature corticali, rigonfiamenti e talvolta deformazioni dei tessuti quando questi siano attaccati nella fase di accrescimento. Le piante infestate da questo parassita, se non protette adeguatamente, vanno quindi incontro a un progressivo deperimento anno dopo anno.

La soluzione

Appare fondamentale,quindi, il trattamento post fiorale con i più opportuni aficidi: Epik SL interferisce con la proliferazione dell'insetto soprattutto durante le fasi di migrazione verso i germogli apicali.

Dosi e modalità d'impiego

Dopo la caduta petali, a fioritura ultimata, è quindi bene applicare Epik SL alla dose di 2 litri per ettaro. Vista la diffusione capillare del parassita nella parte epigea della coltura, soprattutto in quella apicale, è bene utilizzare volumi di acqua e pressioni d'esercizio tali da assicurare la perfetta bagnatura delle piante. La sistemia di acetamiprid farà poi sì che il prodotto raggiunga velocemente gli insetti e venga da essi ingerito a dosi sufficienti.
La difesa contro questo temibile afide richiede una strategia integrata con prodotti diversi piuttosto che un singolo intervento. Epik SL, applicato in fase di caduta petali, inizia la difesa rallentando la migrazione del lanigero verso i nuovi germogli. Nella maggior parte dei casi sarà necessario completare la difesa con un ulteriore trattamento successivo a quello di caduta petali con prodotti a diverso meccanismo d'azione nelle fasi di massima migrazione.
Inoltre, il trattamento con Epik SL contro l'afide lanigero apporta anche un significativo controllo di altri afidi contestualmente presenti nel meleto, assicurando al contempo un maggior rispetto degli artropodi utili a confronto con altre soluzioni insetticide disponibili.

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