Temperature miti e sufficienti dotazioni di acqua nei campi: nella seconda metà di marzo le condizioni climatiche hanno reso imminenti le semine della soia e la prima cura da riservarle è quella contro le popolazioni di malerbe che ne penalizzano lo sviluppo nelle primissime fasi del ciclo colturale.
Fra le infestanti alcune sono divenute particolarmente ostiche da controllare a causa di resistenze sviluppate nei confronti di specifiche famiglie chimiche. Un esempio su tutti gli Amaranti (Amaranthus spp.), divenuti resistenti agli erbicidi ALS inibitori a cui appartengono le solfoniluree impiegate usualmente nei diserbi di post-emergenza. Analogamente, anche diverse foglie strette sono divenute resistenti ad alcuni graminicidi specifici, come quelli della famiglia chimica degli “ACCasi-inibitori”.
Effettuare diserbi di pre-emergenza con soluzioni differenti permette quindi di aggirare tali ostacoli, controllando un ampio spettro di malerbe, incluse quelle resistenti. Inoltre, grazie agli erbicidi residuali si può condizionare fortemente la flora spontanea, semplificando le successive pratiche di diserbo di post-emergenza.
Le popolazioni infestanti si presentano solitamente eterogenee quanto a specie presenti. Per ottenere una pulizia ottimale del terreno dalle molteplici malerbe servono quindi soluzioni ad ampio spettro, capaci con un solo passaggio di eliminarne la quasi totalità. Bismark si conferma in tal senso standard tecnico di riferimento nei diserbi di pre-emergenza della soia, offrendo eccellenti livelli di controllo su un ampio ventaglio di specie.
La sua efficacia è dovuta all’equilibrata miscela delle sue due sostanze attive: clomazone e pendimetalin. Queste sono formulate secondo la tecnologia Microplus, sospensione acquosa di microcapsule che vede la presenza di 55 grammi per litro di clomazone e 275 grammi per litro di pendimetalin. Il loro rapporto 5:1 è stato appositamente bilanciato al fine di assicurare la massima efficacia del trattamento.
L’efficacia di Bismark è inoltre dovuta al rilascio sincrono e omogeneo delle due sostanze attive nel complesso acqua/suolo, un importante vantaggio che massimizza da un lato la selettività per la coltura, prolungando dall’altro la persistenza d’azione contro le malerbe. Una persistenza che si esalta ulteriormente tramite un chiaro effetto richiamo a seguito di piogge o irrigazioni.
Infine, l’ottima qualità della microincapsulazione consente di minimizzare gli imbrattamenti delle attrezzature, assicurando al contempo elevata stabilità del prodotto in fase di dispersione nella botte da diserbo.
Bismark controlla un ampio ventaglio di malerbe, sia graminacee, sia dicotiledoni. Fra le prime figurano Coda di volpe, Sanguinella, Fienarola, Falaride, Giavoni, Pabbio e Sorghetta da seme.
Fra le dicotiledoni sensibili rientrano Cencio molle, Visnaga maggiore, Stramonio, Galinsoga, Erba morella, Attaccamani, Mercorella, Camomilla, erba Porcellana, poligonacee, Farinello, Fallopia, Borsa del pastore, Papavero, Senecio, Centocchio, Grespino e Veronica.
Utilizzando Bismark nei diserbi di pre-emergenza della soia si protegge quindi la coltura da subito, assicurando la massima pulizia in campo nel pieno rispetto della coltura stessa. Ciò comporta un più veloce e completo sviluppo delle piante, con tutta una serie di vantaggi produttivi che si tradurranno in un aumento quali-quantitativo dei raccolti.
Scenari particolarmente complessi quanto a flora infestante possono richiedere miscele specifiche al fine di controllare al meglio ogni specie presente. In tal senso il partner ottimale di Bismark è Song 70 WDG, formulato granulare contenente metribuzin in ragione del 70%.
Song 70 WDG completa infatti lo spettro di azione di Bismark offrendo anche un meccanismo d’azione completamente diverso rispetto a quelli proposti da clomazone e pendimetalin. Ciò migliora quindi non solo l’efficacia del trattamento, bensì innalza ulteriormente le barriere tecniche contro le resistenze delle malerbe, soprattutto nei confronti degli Amaranti.