In accordo ai prezzi di mercato attuali e alle produzioni rilevate nella regione del Sud, il frumento duro rappresenta quasi mezzo miliardo di valore. Un tesoro che però va oltre a quello puramente economico
Buone prospettive per il grano duro
Per i mercati attuali, le quotazioni del frumento duro proseguono nel 2022 in linea con quanto visto nel corso del 2021. Su diverse borse italiane si registrano infatti quotazioni che ancora si aggirano intorno ai 490 €/tonnellata per il mercantile e superiori di poco ai 500 € per il fino. Quindi simili a quelli che infiammarono la borsa di Chicago nell’agosto 2021, quando superarono la quotazione dei 500 €/tonnellata con un “Future durum wheat index Dwyoo” per i contratti a tre mesi che superò quota 1.413 (+28% in un mese).
Chi ha seminato grano duro ha quindi buone prospettive di vedersi riconoscere un ottimo prezzo al conferimento, anche a causa della corsa agli accaparramenti operata dalla Cina che ha rastrellato sui mercati circa la metà delle scorte mondiali di grano, accumulato ora nei 310 impianti di stoccaggio dell’ex Celeste Impero. Un trend che mette quindi il turbo alla cerealicoltura italiana e, soprattutto, a quella pugliese.
Il grano duro pugliese in cifre
Netto appare infatti il primato della Puglia quanto a superfici e produzioni di grano duro, visto che la regione del Tacco rappresenta il 28,4% delle superfici seminate (Dati Istat 2020) e il 24,7% delle tonnellate raccolte. A conferma, secondo l’Istituto nazionale di statistica nel 2020 la Puglia ha seminato più di 344mila ettari a grano duro, raccogliendone circa 990mila tonnellate sui quattro milioni prodotti a livello nazionale. Ai prezzi attuali, la sola produzione pugliese corrisponderebbe quindi a un valore teorico sui mercati di quasi mezzo miliardo di euro. Un valore di altissimo interesse che deve quindi essere giustamente valorizzato, soprattutto pensando a una provincia come Foggia che da sola rappresenta 240mila ettari coltivati per 750mila tonnellate prodotte.
Ma grano duro vuol anche dire pasta in termini di alimento finale, moltiplicando ulteriormente il valore del business basato sul grano duro, pensando che fra prezzi del grano e prezzi della pasta vi è spesso un rapporto che si aggira intorno a uno a cinque. Detta in altri termini, per ogni euro riconosciuto al grano, ne vengono poi generati circa cinque con la pasta. La Puglia alimenta quindi un volume economico di assoluto spessore e importanza, meritevole di razionali investimenti in termini di ricerca varietale, nutrizione e difesa fitosanitaria adeguata.